Da Susanna Squellerio
Avevo solo quattro anni ma fu tale lo stupore, il sentimento di gioia di vivere e spensieratezza che la canzone “Nel Blu dipinto di Blu” mi trasmise che, ancor oggi, ogni volta che la ascolto, rivivo intensamente quel momento.
Presentando questa canzone al Festival di San Remo nel 1958, Domenico Modugno in coppia con Johnny Dorelli, diede una svolta importante a tutta la tradizione musicale italiana che, da melodica e strappa lacrime, divenne quella dei poeti cantautori.
Per la prima volta un autore presentava al Festival una canzone di sua composizione come cantante, diventando quindi il primo cantautore della storia di Sanremo.
Gli autori furono Franco Migliacci e lo stesso Domenico Modugno.
Scopro leggendo alcuni racconti lasciati da Gianni Borgna, critico musicale che, ognuno dei due autori, si attribuì l’ideazione del titolo e del testo della canzone.
Entrambi sostennero che, l’ispirazione era scaturita osservano i cieli romani. Migliacci asserì anche che, parte della responsabilità era da attribuire a un famoso quadro di Marc Chagall “Le coq rouge dans e la nuit” nel quale si vede una persona che vola nel cielo blu mentre lo dipinge.
Cambiò, ancora, versione, in tarda età, asserendo che la canzone era nata dopo un incubo notturno.
E’ evidente che la verità sulla nascita del testo sia impossibile da conoscere ma sulla musica, scritta dal solo Modugno, tutti sono d’accordo anche nel riconoscerne la carica innovativa, almeno col senno di poi, visto che, subito dopo l’esibizione sanremese, alcuni musicisti, incluso “Il Reuccio” Claudio Villa, non esitarono a criticarne la melodia.
In generale, però, i pareri della maggior parte dei critici musicali furono unanimi.
Qui, di seguito, riporto una dichiarazione del 1958 di Gazzini, critico musicale “La canzone di Modugno è senza dubbio la canzone più nuova, più originale e più estrosa di questo Festival: estrosa nella musica, dove la caratteristica vera e propria è data dalla frase iniziale del ritornello, ed estrosa nel soggetto.”
La fortuna della canzone è dovuta, comunque, anche ad altri aspetti, non solo al testo o alla melodia ma anche all’interpretazione di Modugno che, durante l’esibizione a Sanremo, accompagna con la mimica la sua voce per arrivare, nel celebre ritornello, a una liberatoria apertura delle braccia.
I riconoscimenti fioccarono!
Tre Premi Grammy, il Cash Box Billboard gli conferì Oscar e dalle industrie musicali ricevette tre dischi d’oro.
Ecco come il cantante racconta la nascita del suo successo negli Stati Uniti: “In una stazione radio del Michigan o dell’Indiana arrivò un signore con il disco mio e lo mandò in onda: il giorno dopo si ebbero duemila telefonate di gente che voleva risentirlo. Lo rimandò in onda: il giorno appresso altre duemila telefonate.”
Si esibisce all’Ed Sullivan Show, il programma televisivo allora più popolare degli Stati Uniti, e poi comincia un lungo tour che tocca, tra le tante città; Boston, Buffalo, Los Angeles e New York dove, il 18 settembre 1958, suona alla Carnegie Hall.
Gli americani lo soprannominarono Mr. Volare.
Il 45 giri rimane primo nella hit parade americana per ben tredici settimane consecutive, record tuttora ineguagliato per un disco italiano.
“Modugno ha conquistato l’America” scrivono i giornali italiani.
Volare vende 800.000 copie in Italia e oltre 22 milioni nel mondo. Nel blu dipinto di blu è stata la canzone italiana più eseguita al mondo dal 1958 a oggi.
Modugno ha attraversato l’Atlantico circa 60 volte, tutti gli Stati del nord e sud America lo hanno sentito dalla viva voce.
A Caracas durante uno spettacolo si tenne la massima presenza di 121.000 persone.
Nella sua anima di musicista, Domenico Modugno, vi erano già le basi del cantastorie, raccolte dalla tradizione popolare pugliese. La sua cultura crebbe, alimentata da esperienze rilevanti con Pasolini e con Montale di cui fu amico carissimo. Pochi sanno che compose la musica per il brano “Che cosa sono le nuvole” per il film omonimo di Pier Paolo Pasolini Modugno ci fa volare.
Noi italiani nel mondo, ascoltando Nel Blu dipinto di blu’ voliamo nei cieli, nelle vedute aperte, tra i monti, sui prati, sul Mediterraneo e tra i colori italiani.
Noi che siamo armonici come quella canzone che ci rappresenta, siamo capaci di superare ostacoli duri e faticosi ma anche di ottimismo e leggerezza. Noi italiani nel mondo, sappiamo volare, con l’anima e con il cuore.
Fermi e ben saldi a terra ma capaci di volare in alto, altissimo.