Da Susanna Squellerio
Leonardo di Ser Piero da Vinci nacque il 15 aprile del 1452 ad Anchiano, a tre chilometri da Vinci, poco distante da Firenze.
Quando Leonardo venne al mondo, nessuno avrebbe immaginato che, la sua vita, sarebbe stata una delle più importanti e rilevanti non solo del 1500 artistico italiano ma del mondo intero.
Leonardo, non ebbe istruzione formale in latino, matematica e scienze. Pare, addirittura, avesse qualche problema!
Vasari, rinomato pittore, architetto e storico del ’500 scrisse “Il ragazzo nello studio cominciava molte cose, e poi l’abbandonava movendo di continuo dubbi e difficultà al maestro che gl’insegnava, che spesso lo confondeva”.
Quando vennero ritrovati i suoi diari, le analisi, evidenziarono che l’approccio di Leonardo alla scienza fu quello di un osservatore accurato e di un meticoloso ricercatore.
I suoi strumenti di indagine furono i suoi occhi e il suo intelletto.
Fu astronomo, geologo, fisico, botanico, anatomopatologo, ingegnere, architetto, scultore, musicista, scrittore oltre che eccelso pittore.
Fu un uomo del suo tempo proiettato nel futuro. Nessuno seppe, nell’arco della storia umana, eguagliare il suo talento.
Ripercorrendo la sua vita ho capito che, solo per elencare le sue opere salienti, avrei dovuto scrivere diversi episodi .
Troppi e così degni di presentazioni sono i suoi capolavori, che non avrei potuto tralasciarne nemmeno uno per rispetto al genio artistico.
La Madonna di Dreyfus, l’Annunciazione, la meravigliosa Madonna del Garofano, Il Battesimo di Cristo, la Vergine delle Rocce, Il ritratto di Cecilia Gallerani anche conosciuto come la Dama con l’ermellino, l’Ultima Cena, la Gioconda e poi altri, tanti altri non solo da menzionare, ma ognuno meritevole di una descrizione accurata.
La strada che ho scelto, per ricordare Leonardo da Vinci, è una strada insolita ma altrettanto interessante cioè quella dell’artista che, per prodigiosità, divenne inventore e scienziato.
Alcune delle sue ideazioni, registrate su più di 1100 pagine di appunti e disegni, Il famoso “Codice Atlantico”, hanno, tuttora, una straordinaria importanza e, se fossero state implementate avrebbero potuto cambiare il corso della storia.
Anche qui ho dovuto scegliere quali, tra la moltitudine di straordinarie invenzioni, commentare.
Osservando e studiando a lungo il volo di pipistrelli, aquiloni e uccelli Leonardo mise a punto una macchina volante.
Consisteva in un telaio di legno con un’apertura alare superiore a 10 metri. Le ali erano coperte in seta per ricreare una membrana leggera ma robusta, come le ali di un pipistrello.
Il pilota si sarebbe posizionato a faccia in giù su una tavola posta al centro. Per alimentare le ali, il pilota doveva pedalare una manovella che si muoveva su una serie di aste e pulegge.
Ben 400 anni dopo, i fratelli Wright, nel 1903 reinventarono una macchina meccanica volante, e fecero alzare in volo
il loro Flyer.
A quell’epoca 1482, Ludovico Maria Sforza, Duca di Milano si trovava di fronte ad un pericolo incombente. I francesi
erano alle porte.
Fu così che chiese aiuto a Leonardo dandogli l’opportunità di esprimere il suo estro anche nel campo dell’ingegneria militare.
Leonardo ideò un veicolo blindato dotato di armi e in grado di muoversi in qualsiasi direzione, da molti definito come un precursore del moderno carro armato.
Una piattaforma coperta da un grande scudo metallico inclinato con una torretta di controllo e di avvistamento sovrastava il tutto.
Otto uomini posizionati all’interno del serbatoio, avevano il compito di far girare le ruote.
Durante la prima guerra Mondiale (1915-1918) i carri armati vennero ampiamente costruiti e usati per la prima volta.
Un’altra delle armi da guerra di Leonardo da Vinci fu la pistola a 33 canne, tre file di 11 pistole ciascuna, tutte collegate ad una singola piattaforma girevole.
Le pistole possono essere caricate contemporaneamente e poi possono sparare a rotazione.
Vi rammenta qualcosa? La moderna mitragliatrice, arma che venne prodotta su larga scala solo nel XIX secolo.
Siamo allo scafandro, un abito costruito con pelli di cinghiale trattate con olio di pesce per renderle idrorepellenti.
Il casco aveva occhiali di vetro e un respiratore costituito da giunti di bambù collegati ad una vasca in superficie. Lo scafandro era stato progettato per distruggere le navi nemiche nel porto di Venezia.
500 anni più tardi, Jacques Cousteau e l’ingegnere Emile Gagnan reinventarono la tuta subacquea moderna.
Lo studio di Leonardo di anatomia umana, lo ha portato alla progettazione di uno dei primi robot umanoidi della storia.
Il robot, rivestito da una armatura medievale, si ritiene sia stato fatto intorno all’anno 1495.
Il robot cavaliere potrebbe stare in piedi, sedersi, alzare la sua visiera, aprire e chiudere la bocca, e manovrare in modo indipendente le braccia. L’intero sistema robotico è azionato da una serie di pulegge, cavi, ingranaggi interni e manovelle.
Nel 2002, Mark Rosheim, specialista in robotica, ha costruito un modello di lavoro del cavaliere robotico da Vinci. E’ stato dimostrato essere pienamente funzionale, come aveva previsto Leonardo.
Ideò la bicicletta, l’elicottero, il deltaplano, un salvagente, una rudimentale automobile, una calcolatrice, un telaio automatico, la viola organista e progetto l’uso industriale dell’energia solare.
Tanto di cui vantarci, tanto di cui essere veramente orgogliosi.
Gli artisti e i geni, a cui l’Italia ha dato i natali, sono innumerevoli. Il mondo ce li invidia e ammira i loro lasciti.
Dovremmo ricordarci più spesso e ricordare a chi, a volte ci sottovaluta, di che pasta siamo fatti!